Giorgio Griffa, Canone aureo 874, 2015 - Casey Kaplan Gallery, 2025 - foto: Dan Bradica Studio
Giorgio Griffa, Canone aureo 874, 2015 - Casey Kaplan Gallery, 2025 - foto: Dan Bradica Studio
La mano, l’occhio, il cervello, il cuore, il pennello posano il colore nella tela.
Fissano l’identità di quel segno.
Gli atomi del colore e del tessuto si abbracciano in una nuova vita.
Movimento senza fine, fotoni di luce entrano in quel segno ed escono colorati.
Gli spazi di silenzio fra un segno e l’altro costituiscono il divenire, come avviene nella musica.
Giorgio Griffa
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La settima personale di Giorgio Griffa presso la Galleria Casey Kaplan di New York presenta oltre venti opere che coprono un arco di tempo di quasi sessant'anni (dal 1969 al 2025) offrendo una efficace panoramica della continua riflessione sul processo pittorico di Griffa, capace di rinnovarsi sempre in nuove variazioni, dal primo ciclo dei Segni primari, fino alle tele più recenti del ciclo Disordine.
Una mostra che mette in luce, da un lato, la profonda linea di continuità che caratterizza la pittura di Giorgio Griffa dal 1968 in poi e, dall'altro, la vitalità e le possibilità sempre nuove legate ad un atteggiamento di ascolto, apertura e libertà da qualsiasi gabbia formale.